Categoria: Seminari e Convegni
Stato: Archiviata
venerdì 11 gennaio 2019

Ciclo di seminari: Le legacy urbane tra patrimonio, diritti e innovazione. Lecture #8 Stefano Musso, Patrimoni(o) & Dissipazione “Patrimoni(o) & Dissipazione”

ore 17:30 - Sala Caccia, Castello del Valentino - viale Mattioli 39, Torino


Il centro interdipartimentale FULL – the Future Urban Legacy Lab., è lieto di annunciare la prossima sessione del Ciclo di seminari: Le legacy urbane tra patrimonio, diritti e innovazione, a cura del professor Carlo Olmo, con la Lecture di Stefano Musso dal titolo “Patrimoni(o) & Dissipazione”.
Discussant: Francesca Frassoldati
La lezione si terrà nella Sala della Caccia del Castello del Valentino l’11 gennaio 2019 alle ore 17:30.

Stefano Francesco Musso
Stefano Francesco Musso è architetto, Ordinario di Restauro presso l’Università degli Studi di Genova ove insegna Laboratorio di Restauro e Fondamenti di Restauro. È stato Preside della Facoltà di Architettura (2009-12), Presidente del CdL in Restauro (2005-09) e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e per il Paesaggio (2003-15). Coordina la Commissione Edilizia di Ateneo. È membro del Collegio Docenti del Dottorato in Conservazione dei Beni Architettonici del Politecnico di Milano e del Comitato Tecnico Scientifico per il Paesaggio del MiBACT, oltre che dei comitati scientifici dell’ANCSA e di Assorestauro. Coordina il gruppo di esperti ICOMOS-Commissione Europea per la flagship initiative “Cherising Heritage” nell’ambito dell’European Year of Cultural Heritage-2018. È Past President dell’EAAE (European Association for Architectural Education) e coordinatore del Thematic Network on Conservation. È membro del Comitato Scientifico dei Convegni "Scienza e Beni Culturali" di Bressanone e di altri convegni internazionali. È stato Visiting Professor presso la NUS (National University of Singapore), l’Arthesis University College of Antwerp, la Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Granada. Ha insegnato in corsi di formazione per UNESCO, MiBACT e Ordini professionali. È stato external examiner all’UCD-University College Dublin e alla Jon Mincu University di Bucharest ed esperto per la valutazione delle Università rumene e greche e di docenti all’estero. È referee per il “Research Foundation–Flanders, l’ateneo di Villa Vigoni, il MIUR, e varie riviste scientifiche. Ha partecipato a Giurie per premi di progettazione (Velux,EAAE, Archiprix, Comuni di Genova e Camogli, URA Singapore). La sua attività di ricerca riguarda soprattutto la storia e i principi del restauro, la tutela del patrimonio architettonico e dei centri storici, il rilievo e la diagnostica non distruttiva, le tecnologie tradizionali, i materiali e le tecniche di intervento nel restauro architettonico e archeologico e il recupero dell'edilizia rurale. Ha coordinato numerose ricerche di Ateneo, Nazionali (PRIN, FIRB), Europee (INTERREG, Cultura 2000).

“Patrimoni(o) & Dissipazione”
Il 2018 è stato l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e in tutta Europa si sono registrati più di 16.000 eventi ad esso dedicati. Una delle 10 Flagship Initiatives dell’anno europeo è stata la “Cherishing Heritage” che si sta concludendo con la pubblicazione di un “Guidance Document” sulla Qualità degli Interventi sul patrimonio culturale, soprattutto costruito, finanziati con fondi strutturali europei. I Ministri della Cultura dei Paesi dell’Unione, a lato del tradizionale Forum economico, hanno per la prima volta posto il Patrimonio Culturale al centro delle politiche europee, con la “Dichiarazione di Davos” sulla necessità di perseguire una rinnovata “Baukultur”. Questi e altri elementi ed eventi dicono quanto, oggi più che mai, il Patrimonio Culturale sembra posto al centro dei molti interessi di governanti, amministratori, uomini e donne di cultura, imprese di varia natura. Eppure, oggi forse più che mai, il Patrimonio rischia di essere cancellato non solo da disastri naturali o artificiali, ma anche “dissipato” da interventi che ne mettono a rischio, se non l’apparenza (spesso falsamente ri-costruita o del tutto inventata), di certo i valori plurimi e stratificati che lo rendono insostituibile e irriproducibile molto più che una semplice “risorsa” da sfruttare.