Fare spazio Idee progettuali per riaprire le scuole in sicurezza
Fare spazio
Idee progettuali per riaprire le scuole in sicurezza
Fare spazio nasce dalla collaborazione di Fondazione Agnelli e FULL - Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino. I due gruppi di ricerca – guidati rispettivamente da Andrea Gavosto e Matteo Robiglio (DAD), con il coordinamento di Caterina Barioglio (DAD) di FULL - hanno messo in comune le proprie competenze sul tema dell’edilizia pubblica e, in particolare, scolastica.
Fondazione Agnelli lavora da anni sull’analisi del patrimonio di edifici scolastici italiani e dei principi didattici che devono dare forma agli ambienti di apprendimento (Rapporto sull’edilizia scolastica, Laterza, 2020), come pure con progetti pilota.
A sua volta FULL da tempo è focalizzato sul riuso del patrimonio edilizio esistente, in particolare degli edifici di proprietà pubblica, per fini di interesse sociale e al servizio delle comunità locali.
Le 14 proposte o idee progettuali (9 per gli spazi interni e 5 per quelli esterni) di Fare spazio elaborate dal team di architetti e ricercatori di FULL per una trasformazione veloce, leggera ed efficace degli ambienti - con i “dispositivi” tecnici necessari a realizzarle - hanno l’ambizione di dare ai dirigenti scolastici, ai loro collaboratori (e anche ai tecnici delle amministrazioni locali proprietarie degli edifici) elementi d’informazione e analisi per portare a termine una valutazione preliminare, che conduca a una decisione e alla progettazione dello specifico intervento ipotizzato.
“Fare spazio è una ‘cassetta degli attrezzi’ – ha sottolineato Matteo Robiglio, coordinatore del Future Urban Legacy Lab – pensata per aiutare chi, in ogni istituto scolastico, sta oggi lavorando al difficile compito di ripartire in sicurezza: grazie ad un repertorio di idee progettuali basato su una rigorosa analisi quantitativa e classificazione tipologica delle scuole italiane, potrà individuare quali spazi di ogni edificio si possono trasformare, e capire con quali interventi e quali tecniche farlo. È uno strumento di empowerment per un lavoro che non può che essere decentrato, e siamo fiduciosi che l’autonomia scolastica dimostrerà anche in questa occasione la propria vitalità e capacità di iniziativa.”
Torino, 3 agosto 2020
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