VII Vkayutiun LE PAROLE E LE PIETRE. CULTURA DELLA CITTÀ NELLA CILICIA ARMENA
VII Vkayutiun 15 maggio 2017
LE PAROLE E LE PIETRE. CULTURA DELLA CITTà NELLA CILICIA ARMENA
Vkayutiun è il titolo di incontri che si svolgono periodicamente a Torino nell’ambito delle attività promosse da Padus Araxes Associazione degli Armenisti italiani.
Il VII incontro (Vkayutiun) sarà dedicato al rapporto tra il pensiero politico e artistico del regno armeno di Cilicia (XII-fine XIV) e la cultura architettonica nelle sue città. Il tema riveste molti punti di connessione, da indagare, con l’arte delle città e con l’architettura del Mediterraneo latino, per essere quel regno nato come costola di Bisanzio, sorretto dall’impero d’Occidente, e avere creato al suo interno una società legata al mondo siriaco, persiano, arabo. Una cultura permeabile, a continuo rischio di perdita di identità e di assimilazione, capace tuttavia di espressioni d’arte, di letteratura scientifica e filosofica, di tecnologie e grandi macchine architettoniche, avanzate rispetto al mondo della Crociata e ulteriormente perfezionate nei due secoli successivi.
Fondamento della cultura armena, del popolo come della classe egemone, è concordemente riconosciuto nell’uso di un alfabeto proprio e nello speciale valore riconosciuto al testo scritto, un valore che faceva dei re armeni munifici editori di storie patrie e di testi sacri, dispensatori di codici miniati in oro alle corti straniere o agli enti culturali; e ha lasciato fino ad oggi nel popolo una reale forma di venerazione del libro, specie se antico, conservato e protetto come santo della casa.
All’inizio del secondo millennio, gran parte del popolo cristiano costretto ad abbandonare la Grande Armenia di fronte all’avanzata persiana, ottenne il consenso degli imperatori di Bisanzio, di stanziarsi sul Mediterraneo, nella provincia di Cilicia. A fine XI secolo le armate crociate scompaginarono l’organizzazione statale bizantina sull’area e favorirono la nascita di un governo autonomo. Il regno di Armenia in Cilicia tendeva a identificarsi nella continuità delle forme associative e culturali maturate in area caucasica, mentre veniva sollecitata a dimenticarla da una realtà dominata sempre più dalle pressioni del mondo franco, latino, islamico. Le contraddizioni di un dialogo intessuto per tre secoli sulle terre di Cilicia tra un numero sempre variabile ma determinato, di attori esterni e di società residente hanno lasciato, nonostante replicate distruzioni e dispersioni, un tesoro di frammenti documentari ricchi di insita qualità e valore documentario essenziali per la storia europea.
Programma
ore 15:00 Loris NOCETTI - UniBo
I libri degli Armeni: fondamento dell’identità
ore 15:30 Alessia BOSCHIS - UniTo
Riflessioni sul ritratto di Gagik Artzrouni ad Agh’tamar
ore 16:00 S.E. Lévon ZEKIYAN - Padus Araxes
Un des phénoménes les plus éclatants de la civilisation universelle: spazi architettonici, parole, armonie sonore nella celebrazione liturgica armena
ore 17:00 Coffee break
ore 17:30 Claudia BONARDI - PoliTo
L’architettura del re in Cilicia, tra XII e XIV secolo
ore 18:00 Maurizio GOMEZ - PoliTo
Il linguaggio della pietra tra Caucaso e Cilicia: innovazioni tecniche e modelli nel basso Medioevo
ore 18:30 Matteo SPICUGLIA - Giornalista RAI
Gli eredi della terra perduta
ore 19:00 Aram IPEKDJIAN e Maurizio REDEGOSO KHARITIAN - musicisti
Note di musica armena
Lunedì 15 maggio 2017
Centro Studi Sereno Regis, Sala Poli
via Garibaldi 13, Torino
ore 14:30-19:30